la mascotte Bia, disegnata da Paolo Mottura

F. IL COMPOST HA UN PROCESSO
INFLUENZATO DA ALCUNI
PRINCIPALI FATTORI

L’UMIDITÀ, L’AERAZIONE, I NUTRIENTI, LA TEMPERATURA, IL PH, IL TEMPO

Sono i parametri principali che influenzano il processo biologico nella produzione del compost e sono da tenere sotto controllo nel corso del suo svolgimento:
L’UMIDITÀ,
L’AERAZIONE,
I NUTRIENTI,
LA TEMPERATURA,
IL PH,
IL TEMPO.

Negli impianti di compostaggio i parametri vengono controllati con sistemi automatici, che mettono in moto meccanismi di rettifica degli stessi, e nel contempo accelerano il naturale processo di trasformazione biologica, mentre nei composter domestici (nell’orto o campo o giardino) il controllo e l’aggiustamento dei parametri è lasciato alla normale buona pratica quotidiana della famiglia (di chi si occupa del lavoro), meglio se supportata da un corso preventivo di formazione e da un centro di consulenza attivo e disponibile, al servizio dei cittadini.

Tre le variabili principali da cui dipende il buon esito del compostaggio.

  • Umidità: l’acqua è fonte di vita per tutti i microrganismi del compost. Senza un tenore di umidità adeguato, le reazioni di bio-ossidazione non potrebbero avere luogo.
  • Aerazione: i processi decompositivi che si ottengono con il compostaggio sono di tipo aerobico, cioè richiedono ossigeno, che è utilizzato dai microrganismi per svolgere le reazioni di bio-ossidazione.
  • Rapporto carbonio/azoto: nei tessuti degli organismi viventi, il carbonio risulta preponderante rispetto all’azoto, ma il rapporto può variare considerevolmente tra materiali di origine animale e vegetale. Negli scarti vegetali il rapporto è quasi sempre superiore. Gli scarti vegetali con più elevato tenore di azoto sono gli sfalci d’erba, molti degli avanzi di cucina, le parti verdi in genere di cespugli e alberi.
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in particolare per gli insegnanti

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Fattori che influenzano il processo di compostaggio

  • Composizione della massa: la massa da trasformare in compost è formata essenzialmente da solidi, acqua e gas, con interscambi continui tra le frazioni, e i rapporti tra queste componenti sono estremamente importanti sia per l’andamento del processo sia per la qualità del prodotto finale.
  • Elenco di materiali umidi/organici:
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I prodotti di Mater-Bi® hanno le stesse caratteristiche degli altri materiali organici e quindi possono essere conferiti insieme agli scarti organici nelle raccolte organizzate dell’umido nell’ambito delle raccolte differenziate.

Quanto tempo occorre al Mater-Bi® per iniziare la biodegradazione in condizioni di compostaggio?

La disintegrazione del Mater-Bi® in condizioni di compostaggio inizia dopo alcuni giorni e si completa entro la fine del ciclo, quando il compost è maturo e pronto per la vendita.

  • Le proprietà fisiche e strutturali dei materiali di partenza condizionano il processo di compostaggio attraverso l’influenza esercitata sull’aerazione. Queste proprietà possono essere facilitate mediante la triturazione dei materiali di partenza e la loro miscelazione: risultati soddisfacenti si ottengono normalmente quando il diametro medio delle particelle della matrice sottoposta a compostaggio oscilla tra 0,5 e 5 cm.
  • Presenza di ossigeno e aerazione: la presenza di ossigeno, e dunque di aria, è indispensabile perché possano avvenire le reazioni di ossidazione biologica che caratterizzano il compostaggio. Allo scopo di garantire la quantità d’aria, è quasi sempre necessario utilizzare un sistema di aerazione forzata (aspirazione o insufflazione), in genere abbinato a un sistema meccanico di rivoltamento dei cumuli.
  • Umidità: deve essere tale da garantire condizioni ottimali di vita dei microrganismi. I valori ottimali sono quelli compresi tra il 40-65%. Per cui si immette acqua nebulizzata.
  • Temperatura: la decomposizione microbica durante il compostaggio rilascia una grande quantità di energia sotto forma di calore. Nella fase iniziale e più attiva, i valori della temperatura si collocano intorno a 50-60°C.
    Quando la temperatura nella massa supera i 55-60°C, si opera una forte selezione tra i microrganismi presenti. Il limite largamente fissato per la disattivazione dei patogeni umani è di 55°C. Questa temperatura è in grado di abbattere anche la maggior parte degli organismi fitopatogeni, mentre per i semi delle erbe infestanti sono necessarie temperature non inferiori ai 60°C.
  • Presenza di nutrienti e equilibri nutrizionali: la maggior parte delle matrici organiche destinabili al compostaggio contengono ampiamente i principali nutrienti quali carbonio, azoto, fosforo, potassio, richiesti dai microrganismi coinvolti nel processo di compostaggio. E’ soprattutto la quantità di carbonio e azoto del substrato che ne può influenzare la stabilizzazione mediante il compostaggio.
  • pH: sebbene il processo di compostaggio sia possibile con residui aventi pH estremamente variabili, i valori ottimali di questo parametro per il materiale di partenza si aggirano intorno a 5,5-8,0. I batteri infatti preferiscono un pH vicino alla neutralità, mentre i funghi si sviluppano meglio in ambiente acido.