la mascotte Bia, disegnata da Paolo Mottura

B. IL COMPOSTO HA ORIGINE
DAGLI SCARTI ORGANICI

PROVENIENTI PRINCIPALMENTE DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELLE UTENZE DOMESTICHE E COMMERCIALI, TRATTATI E MISCELATI PRESSO GLI IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO

Da dove provengono i materiali per produrlo?

Il compost è prodotto dalla miscelazione di scarti umidi (scarti di cucina/mensa) e “secchi” (legni, pellet, sfalci, ecc); anche da scarti provenienti dai residui organici delle attività agro-industriali.

Elenco dei materiali umidi/organici delle utenze domestiche:
avanzi di cibo, scarti di verdura e frutta; gusci di uovo; alimenti avanzati, fondi di caffè, filtri di tè, fiori e foglie, ramaglie di piante da giardino… cioè la frazione selezionata da rifiuti solidi urbani comprende anche rifiuti organici mercantili, da ristoranti e mense.

Altri materiali da avviare al processo di compostaggio industriale:
ramaglie e altri scarti di manutenzione del verde pubblico e privato, scarti di potatura, sarmenti di vite, sfalci e foglie; graspi d’uva; segatura, trucioli e scaglie di legno; cortecce di conifere o di latifoglie; paglie di frumento, orzo, ecc.; scarti dell’industria alimentare (caffè, bucce, polpe); reflui zootecnici; fanghi di depurazione dell’ industria agroalimentare; fanghi urbani di depurazione.

Materiali non compostabili:
sacchetti di plastica; tutti i prodotti che contengono sostanze sintetiche (tetrapak del latte e dei succhi di frutta, vasetti dello yogurt, imballaggi in plastica; metalli (lattine, chiodi, posate, carta stagnola); vetro (c’è la raccolta differenziata); carta (c’è la raccolta differenziata); oli lubrificanti (c’è la raccolta differenziata); contenuto del sacchetto dell’aspirapolvere; rifiuti speciali (medicinali, coloranti, fitofarmaci, batterie, insetticidi); mozziconi di sigarette e filtri.

Tutti i residui devono essere di buona qualità con esclusione di metalli pesanti o di materiali estranei all’umido. Il compost è certificato con analisi effettuate durante e dopo la produzione ed è sottoposto a rigidi controlli delle autorità locali.

Il compost è ricco di acidi umici (gli stessi che si rinvengono nell’humus del terreno): trova un suo precipuo e benefico impiego in agricoltura come ammendante organico, correttivo cioè della struttura del suolo; contribuisce al riequilibro dello strato vitale del terreno; svolge un’azione legante fra i diversi strati del terreno e di protezione dall’erosione dovuta agli agenti atmosferici; crea le condizioni idonee per lo sviluppo dei processi microbiologici nel terreno; incrementa la disponibilità di elementi nutritivi, favorendo così la riduzione dell’impiego di concimi, di cui peraltro non può considerarsi un sostituto, a causa del suo basso titolo in azoto, fosforo e potassio.


cumuli_rifiuti_organici

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in particolare per gli insegnanti

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I termini del compost.

Ammendante
ammendante è un composto che arricchisce in struttura la terra.

Biodegradabilità
attitudine dei composti chimici a essere trasformati in modo irreversibile in altri composti più semplici a opera dei microrganismi presenti nell'ambiente. Maggiore è la biodegradabilità di una sostanza e minore è il suo accumulo nell'ambiente.

Biodegradazione
processo biologico di trasformazione di un composto chimico in composti più semplici. Processo dovuto all’attività di microrganismi che decompongono la materia organica fino alle molecole primarie, che possono così rientrare nei normali cicli biogeochimici.

Compost
termine di origine anglosassone (composto, concime) con cui si indica il prodotto ottenuto dalla degradazione per via batterica del materiale putrescibile contenuto nei rifiuti urbani.

Decomposizione
reazione chimica per cui un composto si scinde completamente in costituenti più semplici, o in quelli elementari.

pH
scala introdotta dal chimico danese Sørensen nel 1909 per designare il carattere acido, neutro o basico di una soluzione acquosa di un elettrolito.

pH = 7 indica la neutralità
pH < 7 indica l’acidità,
pH > 7 indica la basicità.

Batteri aerobi/
anaerobi

I batteri possono essere variamente classificati in funzione della dipendenza o meno dall’ossigeno atmosferico:
- aerobi, quelli che per vivere utilizzano ossigeno,
- anaerobi, quelli che non l’utilizzano.

Protozoi
organismi unicellulari (ad esempio, amebe).